Johann Jacob Walther e il Florilegio Nassau-Idstein

Esplorando gli etimi proposti da "Una Parola al Giorno", interessante sito che riscopre e divulga in internet bei vocaboli italiani poco conosciuti o desueti, mi sono imbattuta nella parola "Florilegio", termine evocativo che ha ispirato questo primo post del mese di maggio.
Come la parola greca Anthologia, il latino Florilegium (da flos, fiore e legĕre, scegliere, cogliere) "...si fonda sulla metafora del mazzo di fiori per indicare una raccolta scelta di brani od opere di scrittori o artisti...".      
Ho ricordato allora una bella tavola raffigurante varie specie di rose nascenti dal terreno già in forma di mazzo, dipinta ad acquerello dal salisburghese Johann Jacob Walther (1599-1677). L'opera, tratta dal celebre Florilegio Nassau-Idstein, fu commissionata all'artista dal conte  Johannes von Nassau Saarbrücken per la sua residenza di Idstein, a nord di Wiesbaden. Un florilegio nel florilegio...     
Il Conte di Nassau, grande appassionato di piante rare, aveva creato splendidi giardini e li aveva poi fatti illustrare dal Walther utilizzando al meglio tutta la perizia del maestro, miniatore e calligrafo (sul verso, le tavole recano eleganti iscrizioni in  latino e tedesco). A quei giardini e alla loro quiete si rivolsero probabilmente entrambi per trovare conforto durante i terribili eventi a cui dovettero assistere nel corso della Guerra dei Trent'anni.

Codice Nassau-Idstein, Johann Jacob Walther,
Rose, tavola IV, acquerello su carta
Idstein, Germania ca 1650-70
Dopo l'incendio della Landesbibliotheck di Darmstadt (settembre 1944), nel quale andò distrutta la collezione di tavole appartenute allo stesso Walther, restano oggi soltanto due esemplari del Florilegio Nassau-Idstein, quello conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, da cui è tratta l'immagine qui pubblicata e il Florilegio della Bibliothèque Nationale di Parigi.
Dei due volumi costituenti il Florilegio londinese si contano fra le altre, in singoli fogli smontati, 71 tavole di piante e 46 tavole raffiguranti fiori e frutti.
Il Florilegio di Parigi è costituito invece da 54 tavole di cui 12 dedicate al conte, alla sua famiglia e alle vedute del giardino e del castello, 30 ai fiori e 12 ai frutti.

La pagina qui riprodotta illustra, con eleganza ed attenzione ai caratteri botanici, alcune delle specie di Rosa più in voga nel XVII secolo: la R. damascena, la Centifolia, la R. foetida e la R. foetida var. bicolor. In basso a sinistra, una libellula aggiunge con il suo volo un tocco di dinamismo alla scena. Gli elementi fiorali che compongono la tavola, il cui formalismo richiama il disegno dei giardini seicenteschi, sono organizzati simmetricamente in tre gruppi, quello centrale, perno della composizione e culminante nella rosa appena sbocciata, il gruppo di sinistra, in cui è prevalente il colore giallo-arancio e, specularmente, il gruppo di destra in cui a prevalere è invece il colore rosa.
Oltre alle corolle in semplice posizione frontale, l'artista ne inserisce alcune in posizione laterale e in scorcio così da suggerire la tridimensionalità della composizione. Fra queste, la Rosa foetida var. bicolor, in alto a destra, si avvantaggia particolarmente della vista laterale che mette in evidenza la caratteristica doppia colorazione dei petali.
A.T.

Per approfondimenti:

So Many Sweet Flowers: A Seventeenth-Century Florilegium
Victoria and Albert Museum 
Amo Bulbi, biografie degli artisti

Commenti

Post popolari in questo blog

Le "Grandes Heures" d’Anna di Bretagna

Il Cedro 'Vozza Vozza' dell'Orto Pisano

LABORART, Corso di Acquerello Botanico al Monastero di S. Cecilia, in Trastevere.